Riassumere l'opera prima di Oz Perkins
(figlio di Anthony Perkins) non è il mio primo obiettivo, bensì lo
è cercare di spiegare i motivi per cui non sono riuscito ad
addormentarmi facilmente stanotte, dopo aver visto questo film.
Motivi che riconducono a qualcosa di
atavico, di antico, vecchie paure che ognuno di noi si porta dentro
per generazioni.
Raccontare la storia di tre ragazze che
vivono in una scuola cattolicissima può far pensare alla classica
storia di formazione tramite l'orrore. Niente di più sbagliato, in
questo caso: February ha una struttura molto asettica, si parla poco,
molto vien dato dagli sguardi e dalla regia che spessissimo indugia
su una quotidianità disperata, solo apparentemente normale.
Ma anche quando imperversa la natura
horror del film, Perkins non si stacca da un'estetica che rende tutto
molto ambiguo e quindi estremamente perturbante.
Per quanto ci siano situazioni
chiaramente in odore di zolfo, non ci troviamo di fronte al solito
clone di The Exorcist.
Sono rimasto molto
colpito in particolar modo da Emma Roberts, che già rendeva molto
bene nel genere, qui secondo me nel ruolo di Joan si è superata.
Senza nulla togliere niente alle altre due attrici protagoniste,
Kiernan Shipka e Lucy Boynton. Del resto loro sono la forza
espressiva del film, l'ancora sul quale poggia tutta la storia.
Una storia che per
una volta fa paura sul serio e sa turbare.
Già mi avevi accennato a questo film, con questa breve descrizione non hai fatto che aumentare ulteriormente la mia curiosità.
RispondiEliminaGrazie per la condivisione di questa descrizione tecnica, se riuscito nel difficile tentativo di non svelare quasi nulla della trama pur rendendo efficacemente l'idea.
Grazie a te per i complimenti. :D
RispondiEliminaBeh dovevo prendere il toro per le corna, affrontare di petto il film che è riuscito un pò a "scuotermi".
Non è il solito horror che vedi tanto per, qualcosa addosso può rimanere.