sabato 13 maggio 2017

Alien Covenant

Peggio di quanto pensassi e guardate che ce ne vuole.

Alien Covenant, ovvero Come imparammo a odiare gli eventi prima del 1979

Scott da bravo regista imbastisce due ore tutto sommato girate bene, ma vuote.


DA QUI SPOILER E SCHIFO IN EGUAL MISURA


Non c'è trama. C'è solo il duo Walter- David by Fassbender che in un modo o in un altro muove il tutto. Il film si regge fin troppo su di lui.

L'equipaggio è composto da personaggi inutili e risibili, salvo giusto un pelo Tennessee. Ma solo per un paio di battute vecchio stile.

Gli Ingegneri e la dr.ssa Shaw spazzati via in un paio di scene composte frettolosamente (e fin lì , va bene, se serve a scordarsi Prometheus e le sue bruttezze).

Poi abbiamo androidi che imparano a suonare il flauto (trash puro da non perdere), neomorfi che sembrano cosplayer dei Regenerador di Resident Evil 4, alien in cgi che manco AvP, trapanamenti di faccia usciti da Specie Mortale e vai col tango…

Nel mezzo gente idiota che non smette di toccare roba che non deve toccare, capitani coraggiosi che ammazzano neomorfi senza pietà ma di fronte a uova strane sono curiosi….non parliamo poi della presunta eroina che non sa far altro che correre e piangere con il mitraglino in mano.
Al cospetto di sta roba qua sono tentato di considerare capolavorici i due AvP, ma veramente, visto che in definitiva come cgi non siamo a livelli molto diversi.

Se questo è il cinema del 2017 io me ne sto a casa.

P.S Durante il finale volevo uscire prima. Ignobile. Come siamo messi male.


Per altri Alien (che non siano spin off di Aliens) non avranno più un soldo.




lunedì 8 maggio 2017

Ghost in the shell: Una gran bella scoperta

Tutto è cominciato con l'annuncio del film con Scarlett Johnsson, anche se ho avuto già anticipazioni della mia recente "ossessione" in passato vedendo il suggestivo poster del film di Oshii del 1995, quello in cui il Maggiore Motoko Kusanagi traboccava copiosamente badassaggine (si dice?) e sensualità, elementi del personaggio che sono dato di fatto.
Beh, prima di vedere il nuovo film di Sanders ho voluto studiacchiare un po', vedendo i film di Oshii per poi vedere il film di Sanders.
E' andata che il film di Oshii non ha mancato di colpirmi, anche e soprattutto grazie alla musica ipnotica, quasi romantica.
Il personaggio di Motoko spacca, il resto l'ho trovato interessante ma un po' tanto criptico.
Innocence mi ha colpito decisamente meno, se non sul lato visivo: perdonate ma l'ho trovato fin troppo fine a sé stesso.
Il film di Sanders riprende il meglio del film di Oshii e lo "semplifica", non senza metterci spettacolarità ed un po' di emozioni. Io sono un po' di parte con lei, ma Scarlett Johansson fa tutto il possibile per rendere accattivante il personaggio di una fredda, anche se sexy cyberdonna.
Io dico che meritava più successo, quel film. Vabbè, io non smetto di crederci.
Quindi vai di recuperone, lo vedete qui sotto: la trilogia di Shirow, la possibilità di avere il blocco principale della Motoko originale.
Quella che col senno di poi mi tocca considerare come quella che conta più di tutte: è un personaggio molto più espressivo di quello dell'anime e non lesina badassaggine e una certa cattiveria.
Shirow nell'arco delle sue storie snocciola note e nozioni con tale frequenza, tanto che tu, lettore stordito, per un po' credi che una Sezione 9 e una Motoko Kusanagi possano esistere sul serio da qualche parte.
Il 2, Manmachine Interface, è un seguito molto particolare del primo.
Quest'ultimo è molto più sfaccettato e particolare dell'anime, complesso ma godibile.
C'è da rimanere di sasso per certe differenze con l'anime del '95.
Il 1.5 è interessante, si tratta di storie di "vita giornaliera" della sezione 9, quindi vari racconti a base di azione, esplosioni e casini vari.
Sono tentato di continuare con le serie televisive, Stand Alone Complex. Al Maggiore devo parecchio, devo ammettere che le avventure di lei e della Sezione 9 mi han gasato e ammaliato.


La dimostrazione, con i fatti, di quanto adoro il Maggiore Kusanagi e le sue peripezie psycho-cybernetiche: